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Città da vivere a piedi

Data di pubblicazione: 09.04.2025

Nicoletta Fascetti Leon

Se c’è una cosa che gli americani possono invidiare agli abitanti del vecchio continente – senza contare le attuali contingenze politiche – è senza dubbio la vivibilità delle loro città, intesa come raggiungibilità e prossimità dei servizi di base, che spesso si traduce in una cittadinanza più sana e in aria più pulita.

Lo conferma una recente ricerca italiana, “A universal framework for inclusive 15-minute cities”, apparsa su Nature Cities, una rivista scientifica on line dedicata allo studio delle città.

La “città da 15 minuti” è un’espressione coniata dall’urbanista Carlos Moreno, che già nel 2016 apriva una riflessione sulla necessità di trasformare lo spazio urbano in chiave più sostenibile, anche per conciliare i nuovi ritmi di vita e del tempo libero. La città di un quarto d’ora, per il docente della Sorbona, significa iperprossimità e accessibilità: in meno di 15 minuti, un abitante dovrebbe poter accedere ai servizi essenziali per la vita di ogni giorno.

Il lavoro a firma dello studioso Matteo Bruno - ripreso da The economist in un articolo dal titolo “What can the world’s most walkable cities teach other places?” - ha calcolato, dunque, la “walkability” (la possibilità di raggiungere i sevizi a piedi da parte dei residenti) di più di 10.000 città al mondo.

La ricerca, che in prima analisi affronta una approfondita riflessione sull’attuabilità delle città di 15 minuti, stila una vera e propria classifica dei centri urbani (con oltre 500mila abitanti) “più percorribili” al mondo. Un grafico mostra, dunque, le prime 50 grandi città dove i servizi, come bar, supermarket, scuole, musei e ristoranti si trovano ad una breve distanza a piedi da casa, in media, per la popolazione urbana.

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© Alexandr Hovhannisyan su Unsplash

Veduta dall’alto di Milano.

La prima città della classifica è Milano, con una media di 6,4 minuti di distanza a piedi dai servizi di base e il 97,5% dei residenti che riescono ad avere accesso ai servizi con una passeggiata di 15 minuti. A seguire troviamo Copenhagen, Torino, Dublino, Lione, Monaco, Parigi. Le città euroepee sono ritenute dalla ricerca, dunque, le più “amiche dei pedoni”, occupando 45 dei primi 50 posti della classifica. Quanto alle città asiatiche, Taipei a Taiwan e Kyoto in Giappone risultano tra le più percorribili. I centri urbani nordamericani, invece, sono assenti dalla “Top 50”. Non è una stranezza, se pensiamo al modello delle metropoli statunitensi, caratterizzate da estesi quartieri residenziali lontani dai servizi centrali, spesso disegnate con in mente le macchine più che i pedoni. La prima città della regione nordamericana è Vancouver al 53° posto nel mondo. Un’eccezione al trend americano è, invece, Manhattan, che è altamente percorribile a piedi, al contrario degli altri quartieri di New York, che abbassano la media della grande mela.

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© SJ Objio su Unsplash

Uomo d’affari che cammina per le strade di New York.

Al di là della classifica, i ricercatori hanno tentato di identificare metodi, come ad esesmpio la pianificazione urbana, per rendere il paesaggio urbano più favorevole agli spostamenti a piedi. Prendiamo Parigi, ad esempio, che è già in una buona posizione in classifica: con qualche modifica, potrebbe diventare ancora più inclusiva e raggingibile. Secondo i dati della ricarca, attualmente, la maggior parte dei parigini impiega in media solo 8 minuti per raggiungere i servizi principali a piedi e il 93% di loro vive in quartieri raggiungibili in 15 minuti. Gli autori attraverso un algoritmo, hanno sperimentato come alcuni servizi della città potrebbero essere spostati per accorciare ulteriormente i tempi di percorrenza. Con un po’ di riorganizzazione urbana, infatti, gli studiosi ritengono che si potrebbero risparmiare altri due minuti di tempo medio di percorrenza e aumentare la percentuale fino al 97% di cittadini residenti in quartieri raggiungibili in 15 minuti.

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© Dewang Gupta su Unsplash

Cittadini che passeggiano a Parigi.

Anche se convincere negozi e ristoranti a spostarsi in zone più tranquille potrebbe richiedere incentivi, dare alle persone la possibilità di raggiungere velocemente i servizi essenziali a piedi ha ricadute sulla qualità della vita. Pensiamo alla riduzione dell’inquinamento, alla promozione dell’attività fisica e della salute dei cittadini, nonché all’aumento del tempo libero sottratto ai tempi per gli spostamenti. Un maggiore traffico pedonale può avere anche ricadute economiche positive su bar e negozi di quartiere. A pensarci ancora meglio, andare a piedi in città può giovare persino a socialità e senso di comunità.

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