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A CONSCIOUS TOMORROW: Belval, un nuovo concetto di sostenibilità

Data di pubblicazione: 20.05.2025

Traduzione da un articolo di Jan Hoffman

Alla ricerca di progetti sul tema “Pensare al domani”, è inevitabile guardare al Granducato di Lussemburgo. Del resto, è da anni che lì si lavora all’ambizioso progetto di sviluppo urbano Belval, tra Esch-Alzette e Sanem – e definirlo ambizioso è poco.

Prima di tutto, per inquadrare il contesto, va detto che a Belval, dove in passato c’era una sorgente di acqua minerale, è nata una delle più importanti acciaierie del Granducato. Cessata la produzione industriale nel 1997, il sito è da anni oggetto di una serie di ristrutturazioni che ne hanno trasformato completamente la fisionomia.

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© Agora
Ecco come appariva lo Square Mile prima dell'inizio dei lavori: un ex sito industriale dismesso era stato trasformato in un parcheggio.

Lo sviluppo è coordinato da Agora, una società creata all’inizio del XXI secolo dal gigante dell’acciaio ArcelorMittal insieme allo Stato per dare vita a un nuovo quartiere. Un piano regolatore ha definito il futuro di Belval attorno a cinque siti: Altoforno (dove ha sede l’Università del Lussemburgo, il Rockhal e la Belval Plaza), le aree residenziali di Belval-Nord e Belval-Sud, il Parco e lo Square Mile. Nel cuore dello Square Mile, su un’ex area dismessa trasformata in parcheggio, è in costruzione la Central Square, dove ben due progetti possono fungere da modello di gestione di un mega-progetto sostenibile.

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© Christophe Lemaire; Metaform/Latz+Partners/HLG; Idesya/DTFL
La Place des Bassins si prepara a diventare uno spazio pubblico fuori dal comune.

Ci concentriamo in particolare sulla Place des Bassins, dove i lavori di sviluppo iniziati nel 2023 promettono la realizzazione di uno spazio pubblico sui generis. Attorno al cuore pulsante del quartiere si lavora a ben cinque progetti diversi. Dal valore simbolico è in particolare il progetto di trasformazione degli ex bacini di sinterizzazione secondo il concetto formulato dallo studio Metaform in collaborazione con Latz+Partners e HLG. Dal ventaglio dei cinque progetti The Roots, Lot 44, Idesya, Kyklos en The Nest, abbiamo scelto di soffermarci in particolare su Kyklos e The Roots.

Kyklos: la più bassa impronta di carbonio possibile

A Kyklos si osserva un’architettura audace, interamente in vetro, ad opera degli studi HYP e UNStudio. Il Kyklos (parola greca che significa cerchio) concluderà il progetto della Central Square, di cui diventerà il simbolo. Atenor e il Gruppo ARHS (in qualità di co-investitore e futuro utilizzatore) stanno portando avanti un progetto di otto piani di uffici di oltre 7.513 m². Al piano terra sono disponibili 283 m² di spazi commerciali.

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© Rendering di Play-Time Barcelona
Kyklos sarà una struttura ibrida in acciaio-calcestruzzo che a lungo termine dovrebbe offrire le migliori prestazioni in termini di emissioni di carbonio.

L’aspetto più interessante di Kyklos è la proposta di UNStudio, che punta a ridurre al minimo l’impronta di carbonio. Il team di progettazione, insieme al partner locale HYP Architects, ha utilizzato il primo prototipo del cosiddetto Carbon Builder. Si tratta di uno strumento in fase di sviluppo nell’ambito di un più ampio quadro di progettazione sostenibile, che ha ridotto l’impronta di carbonio del progetto dell’edificio di circa l’80% rispetto a un tradizionale immobile per uffici del Lussemburgo.

L’edificio utilizza acciaio riciclato e prodotto localmente e, in collaborazione con i produttori di calcestruzzo, si punta a migliorare le prestazioni del materiale. La scelta è ricaduta su una struttura ibrida in acciaio-calcestruzzo, poiché si è constatato che offriva le migliori prestazioni di carbonio a lungo termine. L’obiettivo: una significativa riduzione dell’impronta di carbonio rispetto a un tipico immobile per uffici del Lussemburgo, aspirando a raggiungere almeno il livello BREEAM Excellent e Well Gold con l’edificio Kyklos.

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© Rendering di Play-Time Barcelona
Al piano terra, Kyklos metterà a disposizione 283 m² di spazi commerciali.

Kyklos collega due bacini, resti dell’ex sito siderurgico su cui si è sviluppato il quartiere, sotto forma di un unico “circuito infinito”, che simboleggia l’alleanza del sito industriale e la sua rivitalizzazione come spazio urbano. Grazie alla sua vicinanza alla piazza, l’edificio è considerato il terzo elemento dell’equazione: un collegamento sostenibile per il futuro dello sviluppo urbano.

Il progetto tiene conto del piano regolatore, del percorso pedonale principale e della piazza centrale esistente per creare un edificio ispirato all’ambiente circostante e ad esso complementare. Il risultato è la combinazione della geometria circolare della piazza con quella ortogonale degli edifici circostanti.

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© ArtBuild Architects, Orbrs
The Roots è un complesso a uso misto comprendente anche uffici.

The Roots: complesso a uso misto

Anche The Roots, già avviato in precedenza, è un progetto ambizioso. Questo complesso a uso misto è stato edificato su una base di cemento e si compone di quattro parti: una sezione residenziale, uffici, negozi e un “Food Market”.

Il progetto ha una superficie totale di 34.800 m² e si compone di un piano sotterraneo in comune di 9.200 m², con 253 posti auto, e di una base mista di spazi commerciali/uffici in cemento armato tradizionale. Su questa base si trovano tre edifici con strutture in legno, compresi i pavimenti in CLT. Uno di essi sarà adibito a uffici e gli altri due ospiteranno i 102 appartamenti. The Roots segue un approccio di economia circolare.

È interessante notare che il legno utilizzato proviene esclusivamente da boschi gestiti in modo sostenibile e certificati PEFC, dove per un albero abbattuto ne vengono piantati almeno uno o altri due. Sulla base di questi punti di forza, The Roots è il progetto pilota per la nuova certificazione LCBI (Low Carbon Building Initiative), con l’obiettivo di ridurre l’impronta di carbonio degli edifici dal 30% al 50%. Non sono trascurabili nemmeno i benefici della produzione di oltre 120 pannelli fotovoltaici per le abitazioni e le aree comuni. The Roots immagazzina inoltre l’acqua piovana per irrigare gli spazi verdi e un orto comune. Attraverso queste iniziative, The Roots mira a ottenere la certificazione BREEAM Excellent.

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© ArtBuild Architects, Orbrs
The Roots mira a riportare la natura nel cuore della città, a cominciare dal Food Market.

L’aspetto probabilmente più importante di The Roots è riportare la natura nel cuore della città. Così, un giardino pensile e diversi spazi verdi condivisi si prestano a diventare aree relax di facile manutenzione. Secondo i promotori, questi spazi sono fondamentali per il benessere, perché è ben noto che gli esseri umani hanno un bisogno innato e inconscio di connettersi con la natura. La progettazione biofila integra gli elementi naturali nell’ambiente costruito in modo da migliorare il benessere degli occupanti. The Roots punta alla certificazione WELL Building Standard® Gold, che tiene conto di dieci concetti volti a promuovere la salute e il benessere, tra cui la qualità dell’aria, la qualità dell’acqua, la luce naturale, la scelta dei materiali, il comfort termico e acustico.

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